Danny Weber
14:00 18-11-2025
© A. Krivonosov
Un sondaggio Ampere Analysis su 34.428 gamer in 22 mercati rivela chi preferisce single player o multiplayer nel 2025, con differenze tra Paesi e generazioni.
Un nuovo sondaggio mette in luce un netto divario nelle preferenze di gioco tra Paesi: nel 2025, i giocatori di Regno Unito, Stati Uniti e Giappone mostrano una maggiore inclinazione verso i titoli single player, mentre Cina e Svezia tendono al multigiocatore. Lo studio, curato dalla società di analisi Ampere Analysis, ha intervistato 34.428 giocatori in 22 mercati globali, a conferma di quanto gli stili di fruizione possano cambiare radicalmente da un mercato all’altro.
Secondo i dati pubblicati, il 58% degli intervistati nel Regno Unito preferisce i giochi per giocatore singolo. In Giappone la quota sale al 63% e negli Stati Uniti arriva al 65%. Un quadro simile emerge in Thailandia (62%) e in Germania (60%), dove il single player guida ancora. Il quadro, però, non è uniforme: in Cina solo il 47% ha scelto il single player, e in Svezia la percentuale è del 49%. Nei Paesi Bassi si attesta al 50%, lasciando gli utenti quasi perfettamente divisi tra esperienze in solitaria e multigiocatore. I numeri raccontano una preferenza limpida, ma tutt’altro che monolitica.
Lo studio evidenzia anche un legame con l’età. Tra i più giovani, 16–24 anni, solo il 49% privilegia il single player. Nella fascia 25–34 la quota sale al 56% e tra i 55–64 anni raggiunge il 64%. Ampere osserva che il divario marcato tra i gruppi 16–24 e 25–34 mette in rilievo differenze di gusto videoludico e il diverso modo in cui la Generazione Z e i millennial guardano al settore. Difficile ignorare l’effetto generazionale che traspare dai dati.
Resta influente anche la dimensione sociale: il 24% degli intervistati afferma che comprerebbe o scaricherebbe un gioco se un amico o una conoscenza lo sta giocando. Persino in un mercato affollato di opzioni, il passaparola continua a pesare.