Danny Weber
16:12 19-12-2025
© Retro Games
Scopri THEQUICKSHOT II: joystick QuickShot per retrogaming con USB‑A, autofire e 6 tasti. In vendita dal 30 gennaio 2026 a £29.99. USB moderno, stile classico.
L’interesse per il retrogaming continua a crescere e, insieme ai sistemi classici, tornano gli accessori che hanno definito un’epoca. Un simbolo inconfondibile di quel periodo — il joystick QuickShot II — è ufficialmente pronto al ritorno. Retro Games ha annunciato una versione aggiornata del controller, chiamata THEQUICKSHOT II.
All’esterno il nuovo arrivato resta quasi del tutto fedele all’originale: silhouette familiare, microinterruttori direzionali, funzione autofire e quelle inconfondibili ventose che lo ancorano alla scrivania. Sotto la scocca, però, è pensato per i dispositivi di oggi, con una porta USB‑A e sei pulsanti aggiuntivi utilizzabili nei giochi moderni. Le vendite iniziano il 30 gennaio 2026, a £29.99 (circa 40 dollari o 34 euro). La proposta è semplice: sensazioni classiche, collegamento moderno.
Il QuickShot II originale è stato tra i joystick più popolari degli anni ’80 e ’90. In Nord America era strettamente associato al Commodore 64, mentre in Europa trovò casa presso gli utenti di ZX Spectrum, Amstrad e Commodore Amiga. Versatilità e comodità lo trasformarono in una presenza fissa nelle postazioni domestiche dell’epoca.
Per i tempi, il design spiccava: scocca ergonomica e un pulsante sul grilletto che richiamava le cloche degli aerei e quell’immaginario d’azione da grande schermo, lo stesso che rese Top Gun un riferimento culturale. Nonostante la semplicità, il QuickShot II si guadagnò la fama di strumento di gioco serio — e un prezzo alla portata ne facilitò la diffusione.
C’era anche il rovescio della medaglia: il joystick era noto per essere fragile. Anche con i microinterruttori, tendeva a cedere, soprattutto nei giochi che imponevano pressioni rapide e ripetute. Da lì nacquero le funzioni di autofire e una scia di cloni con lo stesso connettore DB9. L’aggiornato THEQUICKSHOT II punta a ricatturare quell’atmosfera senza i vincoli dell’hardware di allora, inserendosi con naturalezza nelle postazioni in stile anni ’80. Più che una curiosità, suona come un ponte ben pensato tra memoria muscolare e gioco moderno.