EV cinesi 2025: strategie di BYD, Xiaomi, NIO, Geely e XPeng

Danny Weber

09:24 26-12-2025

© B. Naumkin

Veicoli elettrici 2025: i marchi cinesi guidano il mercato con approccio software-first, ricarica rapida e prezzi aggressivi. BYD, Xiaomi, NIO, Geely, XPeng.

Alla fine del 2025 il mercato globale dei veicoli elettrici appariva profondamente cambiato. I costruttori cinesi si erano portati nelle posizioni di vertice, coprendo circa il 43% delle vendite mondiali di EV. Otto dei dieci modelli più venduti provenivano ormai dalla Cina. Il cambio di passo non dipende solo dai prezzi, ma dal metodo: questi marchi sviluppano nuovi modelli più in fretta, controllano con più rigore la catena di fornitura e, sempre di più, trattano l’auto come un prodotto digitale e non soltanto come una macchina meccanica. È difficile non vedere come questo approccio software-first stia riallineando le aspettative.

BYD — scala, controllo e prezzo

BYD è oggi il primo produttore di EV al mondo per volumi. Progetta internamente batterie, motori elettrici e persino chip. Un livello di integrazione verticale che riduce i costi e la dipendenza dai fornitori esterni. Modelli come la BYD Seagull competono con successo con i rivali esteri grazie a prezzi aggressivi abbinati ad autonomia e dotazioni convincenti.

Nel 2025 BYD ha avviato la produzione in Ungheria e in Brasile, aggirando i dazi all’importazione e avvicinandosi ai mercati chiave. In parallelo, ha costruito una presenza premium con il sub-brand Yangwang e si prepara a lanciare le nuove Seal 08 e Sealion 08 all’inizio del 2026 con un linguaggio di design aggiornato. Una strategia che unisce disciplina sui volumi e paziente spinta verso l’alto di gamma.

Xiaomi — una scommessa sull’ecosistema

L’ingresso di Xiaomi nell’auto è stato tra gli sviluppi più sorprendenti degli ultimi anni. La berlina elettrica SU7 ha superato le 200.000 unità in meno di un anno. Il vantaggio è arrivato dall’integrazione con HyperOS, che unisce smartphone, casa intelligente e vettura in un unico ecosistema.

Nel 2025 Xiaomi ha presentato il crossover YU7 con architettura a 900 volt e tecnologia dei sedili Zero Gravity. La produzione è salita rapidamente oltre 40.000 veicoli al mese — una soglia che molti costruttori tradizionali faticano a raggiungere nelle prime fasi. Un ritmo che suggerisce come il DNA dell’elettronica di consumo possa tradursi in scala automotive.

NIO — ripensare la ricarica

NIO ha scelto una strada autonoma puntando sullo scambio rapido delle batterie. La sua rete globale conta già oltre 4.000 stazioni e un cambio richiede meno di tre minuti. Così viene neutralizzato uno dei principali crucci della mobilità elettrica: i lunghi tempi di ricarica.

Nel 2025 l’azienda ha ampliato la gamma con il sub-brand Onvo per le famiglie e Firefly per l’Europa. Un’azione mirata nei Paesi Bassi e in Norvegia prepara l’ingresso nel Regno Unito e nel Benelux nel 2026. Se lo swapping continuerà a scalare, l’intero dibattito sulla ricarica potrebbe cambiare fisionomia.

Geely — la forza di piattaforme e marchi

Geely può contare su un vantaggio distintivo: la proprietà di Volvo, Polestar e Lotus. Su queste basi sta costruendo il marchio premium Zeekr, che attinge a tecnologie avanzate. A fine 2025 la rinnovata Zeekr 001 ha adottato una piattaforma a 900 volt e una batteria Golden Brick capace di passare dal 10 all’80% in circa sette minuti.

L’architettura flessibile SEA consente a Geely di portare sul mercato EV in più segmenti con rapidità, riducendo i costi e accelerando la scala produttiva — un pensiero di piattaforma applicato con coerenza.

XPeng — auto definite dall’IA

XPeng si è ritagliata una nicchia nei veicoli incentrati sull’intelligenza artificiale. La gamma 2025 è pienamente allineata a un’impostazione definita dall’IA, dove il software guida lo sviluppo. La compatta accessibile Mona M03, con sistemi avanzati di assistenza alla guida, è diventata un successo, e il SUV Mona è pronto a sfidare la Tesla Model Y nel 2026.

Una partnership con Volkswagen, il chip proprietario Turing e le autorizzazioni per la guida autonoma di livello 3 hanno portato il marchio tra i leader della corsa tecnologica. L’espansione in Europa, Australia e Corea del Sud rafforza queste ambizioni. Sempre più, XPeng assomiglia a una software company che costruisce automobili.

Perché l’Occidente è in ritardo

Le aziende cinesi sviluppano nuovi modelli in 18–24 mesi, mentre i marchi occidentali spesso impiegano fino a sei anni. In Cina, l’attenzione è su software, esperienza d’uso e IA; molti costruttori occidentali restano ancorati a parametri tradizionali. Nemmeno le barriere commerciali fermano i brand cinesi: spostano la produzione vicino ai mercati finali. La velocità, del resto, non si tassa.

Entro il 2026 gli EV cinesi smettono di essere eccezioni e diventano una minaccia concreta per i grandi dell’auto. Ritmo, tecnologia e flessibilità offrono un vantaggio strategico sempre più difficile da ignorare. Se gli incumbent non eguaglieranno cadenza e profondità software, finiranno per reagire invece che guidare.