Danny Weber
13:18 02-10-2025
© A. Krivonosov
Ricercatori cinesi presentano un polimero per batterie allo stato solido: meno resistenza d’interfaccia, trasporto ionico rapido e +86% densità energetica.
Stando a Xinhua, i ricercatori dell’Istituto dei Metalli presso l’Accademia Cinese delle Scienze hanno registrato un avanzamento significativo nelle batterie allo stato solido, proponendo una via per superare due ostacoli cronici: l’elevata resistenza all’interfaccia e la bassa efficienza di trasporto ionico. I risultati sono stati pubblicati su Advanced Materials, un annuncio che merita attenzione in un settore spesso frenato da limiti strutturali.
Le batterie allo stato solido sono considerate il passo successivo grazie all’alta densità energetica e alla maggiore sicurezza; eppure la giunzione tra elettrodo ed elettrolita continua da anni a erodere le prestazioni. Il team ha imboccato una strada pragmatica: un nuovo polimero le cui molecole integrano sia gruppi etossi conduttivi per gli ioni sia corte catene di zolfo elettrochimicamente attive. Questa architettura favorisce un’integrazione a livello molecolare all’interfaccia, accelera il movimento degli ioni e consente di passare dalla modalità di trasporto a quella di accumulo quando serve.
In un banco di prova, una batteria flessibile basata su questo materiale ha sopportato 20.000 cicli di flessione mantenendo prestazioni stabili; inoltre, impiegato in un catodo composito, il materiale ha portato a un aumento dell’86% della densità energetica. Secondo i ricercatori, l’approccio apre nuove strade a batterie allo stato solido sicure e ad alta efficienza, con potenziale nell’elettronica portatile e nei veicoli elettrici. Se questi risultati saranno confermati in test più ampi, la tecnologia potrebbe avvicinarsi all’uso pratico, allentando la pressione su alcuni dei colli di bottiglia più ostinati del settore: una promessa concreta, ma ancora da mettere alla prova su scala più vasta.