Splinter Cell remake: il ritorno di David Grivel guida lo sprint verso il 2026

Ubisoft ha riportato nel remake di Splinter Cell una figura che aveva accompagnato l’avvio della sua nuova fase: David Grivel. Dopo anni di passaggi tra studi, un breve rientro e una successiva uscita, lo sviluppatore torna ancora una volta sulla sedia di game director, una mossa che potrebbe rivelarsi decisiva per portare il progetto al traguardo. Avendo lavorato a Blacklist e conoscendo la serie dall’interno, il suo ritorno appare meno come ordinaria amministrazione e più come un tentativo di rimettere in carreggiata lo sviluppo dopo ripetuti rimpasti.

Le indiscrezioni indicano che Ubisoft stia spingendo il remake verso il rettilineo finale. Fonti interne parlano di una finestra di lancio provvisoria nel 2026, e il progetto gira sul motore Snowdrop, già impiegato in titoli come Avatar: Frontiers of Pandora. Chi ha avuto modo di vedere le prime build sostiene che l’impatto visivo e l’atmosfera votata all’infiltrazione siano già convincenti e rispettosi dell’originale. Una combinazione che, sulla carta, gioca a favore dell’operazione.

Il concept complessivo del remake resta in gran parte avvolto dal riserbo. Ubisoft in passato aveva accennato alla volontà di rinfrescare la storia e aggiornarla all’oggi; dopo i cambi di rotta interni, non è chiaro se quella linea sia rimasta o se la versione finale si avvicinerà di più al classico. In ogni caso, il ritorno di Sam Fisher è ormai tra i rientri più attesi degli ultimi anni, complice l’ondata di remake di Metal Gear e di altre serie di culto.