Quasi 7.000 data center operano oltre i limiti ASHRAE
Un'analisi globale rivela migliaia di data center oltre le linee guida ASHRAE: raffreddamento complesso, 415 TWh nel 2024 e rischi crescenti con il clima.
Un'analisi globale rivela migliaia di data center oltre le linee guida ASHRAE: raffreddamento complesso, 415 TWh nel 2024 e rischi crescenti con il clima.
© RusPhotoBank
Una nuova analisi rileva che quasi 7.000 degli 8.808 data center attivi nel mondo si trovano in zone climatiche che esulano dalle condizioni operative raccomandate. Rest of World ha incrociato le loro posizioni con serie climatiche pluriennali e con le linee guida di ASHRAE, che consiglia di mantenere l’aria in ingresso ai server tra 18 e 27 gradi Celsius per garantire prestazioni efficienti.
Ne emerge che la stragrande maggioranza delle strutture va oltre quella fascia. La maggior parte è in aree più fredde, dove il surriscaldamento pesa meno ma aumentano i rischi legati a umidità e condensa. Circa 600 siti — meno del 10% del totale — operano in zone con temperature medie superiori ai 27 gradi, trasformando il raffreddamento in una sfida continua e costosa. In 21 paesi, ogni data center attivo ricade in aree che ASHRAE giudica troppo calde. Un quadro che mette in chiaro quanto l’ubicazione geografica incida sui costi e sulle scelte operative.
Secondo gli esperti del settore, nella scelta dei luoghi di costruzione la variabile climatica sta lasciando spazio a considerazioni economiche, politiche e infrastrutturali. Regole di localizzazione dei dati, corsa ai servizi cloud e all’intelligenza artificiale generativa, disponibilità di elettricità e acqua, prezzi dei terreni e incentivi fiscali spingono le aziende ad aprire cantieri anche dove il contesto non è ideale. In sostanza, le decisioni di localizzazione vengono sempre più orientate da politiche e conti economici, più che dal termometro.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che nel 2024 i data center abbiano consumato circa 415 terawattora di elettricità — intorno all’1,5% della domanda globale — e che il valore possa più che raddoppiare entro il 2030. Sullo sfondo del riscaldamento del pianeta, gli analisti avvertono che entro il 2040 il calore estremo potrebbe incidere seriamente su due terzi dei data center più grandi, con una particolare esposizione nell’Asia-Pacifico e in Medio Oriente. Il segnale è netto: il settore si prepara a crescere mentre il clima diventa sempre meno indulgente.