Perché i data center di IA nello spazio non sono realistici (ancora)

L’idea di spostare i data center dell’intelligenza artificiale nello spazio suona quasi irresistibilmente elegante: niente vincoli di suolo, accesso costante all’energia solare e un impatto minimo sull’ambiente terrestre promettono un futuro pulito e scalabile. Eppure, come osserva BODA.SU, questa visione per ora resta fuori portata.

L’ostacolo principale è l’energia — sia in quantità sia in continuità. I moderni sistemi di IA richiedono elettricità colossale e senza interruzioni. Anche sulla Terra la rete fatica a reggere, spingendo le aziende verso centrali a gas. In orbita, nonostante l’abbondanza di Sole, servirebbero enormi campi fotovoltaici, la cui messa in orbita e il dispiegamento, allo stato attuale, sono eccessivamente complessi e costosi.

La gestione del calore è un ostacolo ancora più duro. I server disperdono grandi quantità di calore e nel vuoto i metodi di raffreddamento consueti non funzionano. Resta solo il raffreddamento per irraggiamento, che richiederebbe radiatori vasti e robusti, capaci di sopportare condizioni estreme. Soluzioni affidabili e collaudate per raffreddare complessi di calcolo in orbita su quella scala, semplicemente, non esistono ancora.

A complicare il quadro ci sono radiazioni e connettività. Lo spazio è ostile all’elettronica convenzionale, e schermare i server dalle radiazioni fa impennare massa e costi. Nel frattempo, i data center di IA dovrebbero comunque scambiare con la Terra volumi enormi di dati, e i collegamenti satellitari attuali non sono pensati per una simile capacità. Qualsiasi intervento di manutenzione o riparazione diventerebbe una missione a sé, un modello operativo fragile sotto ogni punto di vista.

Qualche esperimento è già in corso, ma si limita a piccoli nodi di elaborazione su satellite o a concetti di archiviazione di riserva. Veri data center orbitali sono ancora lontani. Nel futuro prevedibile l’IA resterà ancorata a Terra, e il settore dovrà affrontare qui, e non oltre il margine del pianeta, le proprie sfide energetiche e ambientali.