Samsung lavora alla High Bandwidth Flash per data center e AI

Secondo il quotidiano sudcoreano fnnews, Samsung Electronics ha avviato le fasi iniziali di sviluppo della High Bandwidth Flash (HBF), una nuova classe di memoria flash ad alta velocità pensata per i data center e i sistemi di intelligenza artificiale. L’azienda è passata alla progettazione concettuale e alla ricerca preliminare; restano ancora indefiniti sia le specifiche esatte sia le tempistiche di lancio.

Nell’industria stanno prendendo forma due approcci all’HBF. Il primo è la cosiddetta versione NAND dell’HBM, proposta inizialmente da SanDisk e sostenuta da SK Hynix. Il secondo arriva da Kioxia, che in passato ha mostrato una soluzione come dispositivo PCIe con capacità multi‑terabyte e throughput elevato. Questo scenario a doppio binario impone a Samsung una scelta strategica: al momento non è chiaro quale strada imboccherà.

Alle scale dell’AI moderna, gli SSD basati su NAND diventano sempre più un collo di bottiglia: faticano a reggere volumi di dati enormi sotto carichi intensi. Per questo i fornitori stanno sondando strati intermedi tra NAND e DRAM. La Z‑NAND di Samsung potrebbe trovare spazio al livello MLS/SLM, cercando un equilibrio tra velocità e affidabilità.

In questo contesto, l’HBF si profila come il prossimo fronte caldo del mercato dello storage: i principali produttori di memoria puntano a rafforzare il proprio posizionamento prima che la domanda infrastrutturale raggiunga il picco. La direzione è piuttosto chiara: chi per primo metterà in campo una filiera completa e credibile influenzerà la maturazione dell’intera categoria.

Alla luce dei dettagli disponibili, entrare nella flash ad ampia banda potrebbe offrire a Samsung un vantaggio concreto nell’infrastruttura per l’AI. In casa ci sono già i tasselli chiave: Z‑NAND, una catena completa di produzione e packaging della memoria e una presenza solida negli ecosistemi dei server AI — leve che facilitano l’adattamento rapido e la consegna di prodotti per data center integrati.

Ci sono però rischi evidenti. La flash resta indietro rispetto alla DRAM per latenza e affidabilità; il mercato avrà bisogno di standard comuni e di un ampio sostegno dell’ecosistema; e concorrenti come SanDisk e SK Hynix avanzano con progetti propri. Vincoli termici e costi potrebbero rallentare ulteriormente l’adozione. Il successo di Samsung dipenderà dalla capacità di tenere il passo — e magari superare — le vie alternative, dai moduli CXL agli AI‑SSD.