Apple sembra ripensare la sua strategia per la realtà mista. Secondo Bloomberg e The Information, sono stati sospesi non solo i lavori su Vision Pro 2, ma anche sul più accessibile Vision Air. L’attenzione si sposta invece sugli smart glasses, considerati il prossimo passo nella computazione spaziale.
Quando Vision Pro debuttò nel 2023, venne presentato come l’inizio di una nuova era, con paragoni al lancio dell’iPhone. Tuttavia, il prezzo elevato, l’ingombro importante e i pochi casi d’uso concreti hanno presto raffreddato l’entusiasmo, anche tra i fedelissimi di Apple.
In origine, l’azienda aveva pianificato una versione alleggerita, Vision Air: più sottile, più leggera e quasi a metà del prezzo del modello originale. Il progetto ha però incontrato ostacoli: gli ingegneri non riuscivano a ridurre i costi senza sacrificare funzioni chiave, e l’uscita è slittata verso la fine del 2025.
Nel frattempo, le indiscrezioni suggerivano che Apple avesse iniziato a ridurre la produzione di Vision Pro a causa di una domanda fiacca e di un surplus di componenti. Ora, se le stesse fonti hanno ragione, i lavori su entrambi i modelli sarebbero stati congelati del tutto.
Detto questo, Apple non abbandona la computazione spaziale. Si parla di un Vision Pro aggiornato con un nuovo chip M5, una fascia migliorata e piccoli ritocchi al design. Non riscriverà le regole, ma dovrebbe mantenere il prodotto rilevante per qualche anno ancora: una mossa pragmatica, viste le circostanze.
Il baricentro si sposta sugli smart glasses, che potrebbero segnare la prossima fase della realtà aumentata. Il debutto è atteso nel 2026 e, secondo gli analisti, da lì si definirà la direzione di Apple in questa categoria.
Con Vision Pro in sospeso, resta una domanda: Apple sarà la prima a farci vedere il mondo attraverso le lenti di domani o è soltanto una pausa prima del prossimo balzo in avanti?