Apple aumenta il lobbying in UE: 7 milioni, 76 incontri e pressioni sul DMA

Nel 2024, Apple ha speso 7 milioni di euro per far valere i propri interessi nell’Unione europea e ha tenuto 76 incontri con eurodeputati e alti funzionari della Commissione europea. Un grado di accesso del genere colloca l’azienda al secondo posto per spesa nel settore tech nell’UE, subito dopo Meta*, che ha messo sul piatto 10 milioni di dollari.

Una nuova analisi di Corporate Europe Observatory rileva che le uscite per lobbying delle aziende tecnologiche sono salite da 113 milioni di euro nel 2023 a 151 milioni nel 2024, un aumento del 33,6% nell’arco di due anni. In una normale giornata lavorativa, i grandi gruppi del digitale riescono a fissare più di un incontro con i rappresentanti della Commissione e quasi due con i membri del Parlamento europeo. Solo Apple ha preso parte a 29 riunioni con la Commissione e a 47 con i legislatori nei primi sei mesi del 2025 — un ritmo che lascia l’impressione di una Bruxelles presidiata con un’intensità fuori dall’ordinario.

La gran parte della spesa e del tempo faccia a faccia si concentra nelle dieci maggiori aziende tecnologiche, per lo più statunitensi. Apple è attiva anche nelle associazioni di categoria impegnate nel lobbying e continua a spingere per l’abrogazione del Digital Markets Act (DMA), mentre è coinvolta in contenziosi antitrust con l’UE. In questo quadro, lo spostamento dell’influenza verso un ristretto manipolo di giganti somiglia sempre meno a un’eccezione e sempre più a una nuova normalità.

* Meta è vietata in Russia e le sue attività sono classificate come estremiste.